Il ranch by Danielle Steel

Il ranch by Danielle Steel

autore:Danielle Steel
La lingua: ita
Format: azw3, mobi, epub
ISBN: 9788882742485
editore: Sperling & Kupfer
pubblicato: 1996-12-31T23:00:00+00:00


Capitolo 13.

La passeggiata a cavallo del pomeriggio fu piacevole come quella del mattino; uscirono dal ranch sempre con lo stesso gruppo, cavalcando più o meno nella stessa disposizione. Erano stati loro assegnati lo stesso cowboy e gli stessi cavalli del mattino, che avrebbero avuto per tutta la durata del soggiorno.

Liz, la responsabile del corral, si mostrò ansiosa di sapere se erano soddisfatte. Anche fra gli altri ospiti del ranch, sembrò che nessuno avesse lamentele particolari da fare.

Zoe ricominciò a chiacchierare con gli altri due medici, e Tanya cercò di non ascoltarli quando passarono a discutere di trapianti… sempre meglio degli interventi per amputare braccia e gambe, che erano stati l’argomento dei loro discorsi al mattino! Poi, con l’intenzione di lasciare Mary Stuart sola con Hartley a parlare di un libro che avevano letto, li precedette di nuovo con il loro accompagnatore, il cowboy. Anche quella volta, cavalcarono per quelli che le sembrarono chilometri e chilometri in silenzio. A un certo momento, Tanya, che non riusciva più a sopportare quel mutismo, lo fissò a lungo. Ma lui non la degnò neanche di un’occhiata, come se non avesse la minima idea di chi fosse la persona che aveva accanto a sé. Toccava a Tanya, infatti, tenersi alla pari con lui e cavalcargli al fianco, perché lui sembrava non accorgersi neanche della sua esistenza.

«C’è qualcosa in me che le dà fastidio?» gli domandò seccata. A quel punto il brav’uomo stava cominciando veramente a indispettirla. Non la divertiva e non le era neanche simpatico.

«Nossignora. Proprio niente», le rispose lui, senza cambiare espressione. Tanya pensò che sarebbe ripiombato nel mutismo e provò una gran voglia di usare gli stivali da cowboy, che indossava, per affibbiargli un calcio. Era l’uomo più taciturno che le fosse mai capitato d’incontrare, e non lo sopportava. Di solito la gente provava almeno a parlarle, o la guardava… Faceva qualcosa, insomma!

Non aveva mai conosciuto nessuno che avesse una reazione simile nei suoi confronti. Ma dopo altri ottocento metri, Gordon la lasciò di stucco proprio mentre stava meditando se fosse, o no, il caso di insistere di nuovo, più che altro per capire se lui fosse capace di risponderle. «Lei è proprio un’ottima amazzone.» Al primo momento non riuscì quasi a credere alle proprie orecchie. Ma quella volta lui, dopo averle rivolto la parola, le aveva anche lanciato un’occhiata di sbieco e poi aveva immediatamente riportato lo sguardo davanti a sé.

Come se lei avesse irradiato una luce talmente abbagliante da accecarlo. Era questo che lo imbarazzava e lo faceva sentire a disagio. Ma Tanya non poteva saperlo.

«Grazie. Ma i cavalli non mi piacciono.» E neanche i cowboy. E le persone che non mi parlano. E tutto il resto in te, pensò.

«L’ho visto sulla sua scheda, signora. C’è un motivo speciale? Forse una volta ha fatto una brutta caduta?» Tanya venne sfiorata dal sospetto che fossero le stesse cose che diceva a tutti i clienti, durante tutto l’anno, ma per lo meno adesso si stava sforzando di dire qualcosa. E lei stava cominciando



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